C'è differenza tra moka e caffettiera? Tutti i miti da sfatare!

Differenza tra moka e caffettiera: ecco perché non sono la stessa cosa!

Per quasi tutti gli italiani il caffè rappresenta un rituale irrinunciabile. Sorseggiarne una tazzina, infatti, è il modo perfetto per iniziare la giornata, ma anche un’occasione per passare del tempo in compagnia.

Nonostante la grande diffusione delle macchine elettriche, sono ancora in tanti coloro che restano fedeli alla classica caffettiera, un oggetto amatissimo dai cultori di questa bevanda.

Oltre alla famosissima moka, esiste poi un’altra macchina molto utilizzata, ovvero la caffettiera napoletana. Ma qual è la differenza tra moka e caffettiera? Scopriamolo insieme.

Cosa hanno in comune moka e caffettiera?

Prima di vedere che differenza c’è tra moka e caffettiera, vediamo cosa hanno in comune queste due tipologie di macchinette.

Sia la caffettiera napoletana che la moka, sfruttano l’induzione del calore per scaldare l’acqua al loro interno. Nonostante il risultato sia molto simile, si tratta di due accessori strutturalmente diversi, tranne che per i materiali, poiché entrambe sono fatte in alluminio o in acciaio.

Ecco, quindi, qual è la differenza tra moka e caffettiera e alcune curiosità sulle rispettive storie.

Cos’è la moka, il simbolo del caffè made in Italy nel mondo

La moka è stata inventata negli anni '30 da Alfonso Bialetti, fondatore dell'azienda ancora oggi famosa proprio per la produzione di macchine per il caffè. Il suo nome deriva dalla città di Mokha, località dello Yemen, famosa per la produzione di caffè di alta qualità.

Ad oggi esistono numerosi modelli in commercio, ma la struttura e il funzionamento sono sempre gli stessi. In particolare, la moka è composta da 3 parti:

  1. una parte inferiore che contiene l’acqua da scaldare, con una valvola per regolare la pressione;
  2. un filtro a forma di imbuto che contiene il caffè macinato;
  3. una parte superiore, dotata di un secondo filtro estraibile, tenuto fermo da una guarnizione di gomma.

Per fare il caffè con la moka, è necessario seguire questi step:

  • riempire la parte inferiore (la caldaia) di acqua fredda senza oltrepassare la valvola di sfogo;
  • inserire il filtro a forma di imbuto e riempirlo di caffè macinato senza pressarlo;
  • avvitare bene le due parti e mettere la moka sul fuoco basso;
  • aspettare che l’acqua arrivi a ebollizione e, salendo, passi attraverso il filtro riempiendo il bricco superiore di caffè;
  • togliere la moka dal fuoco non appena il caffè sale;
  • mescolare il caffè all’interno della moka prima di servirlo.

Come è fatta la “cuccumella”, la tradizionale caffettiera napoletana

La caffettiera napoletana, conosciuta anche come “cuccumella”, nonostante quello che si pensi è stata inventata dal francese Tal Morize nel 1819. Solo in seguito prese piede in Italia, dove venne perfezionata. Oggi viene utilizzata soprattutto nell’area di Napoli, ed è un po’ più complicata da usare rispetto alla moka.

La caffettiera napoletana ha una forma cilindrica, e non a clessidra come la moka, è simmetrica e si compone di 5 elementi:

  1. Il serbatoio dell'acqua, cilindrico, dotato di manico e di un piccolissimo foro posto in alto sul lato.
  2. Il contenitore del caffè che va nel serbatoio e nel quale si mette il caffè, cavo da un lato e con l'altro lato forato per permettere il passaggio dell’acqua.
  3. Il filtro, che trattiene la polvere del caffè ed evita che resti nella bevanda, che si avvita sul contenitore del caffè.
  4. Il serbatoio che raccoglie il caffè e che si incastra sul serbatoio dell'acqua, provvisto di beccuccio da cui versare il caffè e di manico utilizzato per ribaltare l'apparecchio.
  5. Il coperchio per chiudere il serbatoio del caffè dopo aver tolto il serbatoio dell'acqua.

A differenza della moka, la caffettiera non fa uso della pressione generata dal vapore per spingere l'acqua attraverso il caffè, bensì esclusivamente della forza di gravità. Infatti, la napoletana viene messa sul fuoco in un senso per poi essere tolta e capovolta, affinché l’acqua attraversi la polvere dando vita al caffè.

Differenza tra moka, caffettiera e macchinetta del caffè

Il caffè ottenuto con questi due metodi classici è molto simile e il suo gusto può cambiare di volta in volta a seconda della quantità di acqua e di caffè inserita o del diverso utilizzo che si fa della caffettiera o della moka.

Lo stesso rischio non si corre utilizzando le macchine elettriche per l’espresso, dotate di una caldaia che mantiene la temperatura e la pressione dell’acqua sempre costanti, facendo sì che l’espresso abbia sempre lo stesso gusto e la stessa consistenza.

Tra la caffettiera classica e le macchine elettriche ci sono anche altre differenze: il caffè ottenuto con la moka è più scuro, meno denso, dal sapore più forte e non presenta la tipica crema dell’espresso.

Inoltre, l’aroma dell’espresso è trattenuto della tazzina e si sprigiona durante la degustazione, mentre la moka diffonde la fragranza e il profumo in tutto l’ambiente.

Per finire, contrariamente a quanto si pensi, il caffè ottenuto con la moka ha un contenuto di caffeina molto più alto rispetto al caffè espresso, per via del filtraggio più lento.

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